È il 24 luglio 2021, il cardinale Angelo Becciu chiama il Papa, che è da poco uscito dall’ospedale dopo un’operazione e registra la conversazione all’insaputa del Pontefice.
Cinque minuti e trentasette secondi di dialogo, la cui trascrizione integrale è contenuta in un’informativa della Guardia di Finanza di Oristano, relativamente all’inchiesta che riguarda la Cooperativa Spes di Ozieri gestista dal fratello, trasmessa alla procura vaticana e ascoltata in aula durante un’udienza del processo sulla gestione dei fondi della segreteria di Stato per lo scandalo finanziario legato alla compravendita del Palazzo londinese di Sloane Avenue.
La registrazione è stata rintracciata dagli investigatori su due telefoni e un tablet appartenenti a una degli indagati, Maria Luisa Zambrano, amica di famiglia dei Becciu. La voce della Zambrano, che, secondo quanto si legge avrebbe svolto “un ruolo attivo nella realizzazione delle operazioni di registrazione”, si sente anche sulla traccia, pochi minuti prima dell’inizio della conversazione tra il Papa, chiaramente sofferente per i postumi dell’intervento, e Becciu, avvenuta verosimilmente tra due telefoni di rete fissa. Nella registrazione a un certo punto si sente anche una voce maschile in sottofondo, che sembra affermare: “Mi faccia sentire”. Non è chiaro a quale dei due interlocutori sia vicino il quarto partecipante.
Secondo quanto riferito dal Promotore di giustizia del Vaticano Alessandro Diddi, la telefonata sarebbe stata registrata dal telefonino della Zambrano e Becciu avrebbe detto al Pontefice: “Lei mi ha già condannato, è inutile che si faccia il processo”. Sempre a detta di Diddi, Becciu avrebbe chiesto al Papa di confermargli di averlo autorizzato al pagamento per il riscatto della suora colombiana rapita in Mali. “Anche nelle sue dichiarazioni spontanee al processo – ha ricordato Diddi – il cardinale Becciu ha sempre detto che il Papa era al corrente, invece dalla telefonata il Papa sembrerebbe perplesso. Del resto era passato poco tempo dalle dimissioni dal Gemelli dopo il delicato intervento ed era affaticato”.
Da una chat del 23 giugno 2021, ha riferito sempre Diddi, emergerebbe l’attesa del cardinale Becciu per una telefonata, o un gesto distensivo del Papa, che però non arriva. In una chat del 13 luglio, ha riferito sempre Diddi, accade qualcosa di diverso: Giovanni Palma, amico della nipote del cardinale dice: “Bisognerebbe dare un colpo in testa al Santo Padre”. Il 24 luglio, da casa Becciu, arriva la telefonata registrata col Papa.
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