Lo scorso 17 maggio, in provincia di Siena, lo scrittore Daniele Pieroni, 60 anni, ha scelto di porre fine alla propria vita attraverso il suicidio medicalmente assistito. Si tratta del primo caso avvenuto in Toscana da quando, lo scorso 11 febbraio, è entrata in vigore la legge regionale sul fine vita, nonostante il successivo ricorso del Governo alla Corte costituzionale .
Diagnostico con morbo di Parkinson nel 2008, Pieroni era costretto a vivere con una PEG attiva per 21 ore al giorno, a causa di una grave disfagia . Nell’agosto 2023 aveva già contattato l’Associazione Luca Coscioni per ottenere informazioni sulla morte assistita .
Il 31 agosto 2023 ha ufficializzato la propria richiesta all’ASL Toscana Sud Est. Dopo le verifiche basate sulla sentenza n. 242/2019 della Consulta (caso Cappato‑Dj Fabo), l’ok è arrivato il 22 aprile 2025 . Il processo, conclusosi in meno di un mese, ha portato alla somministrazione del farmaco all’interno del suo domicilio, in presenza di operatori sanitari, che lo hanno accompagnato con attenzione professionale e umana .
La normativa regionale, prima in Italia, detta tempi e criteri precisi: istituendo una commissione multidisciplinare, garantisce l’iter in circa 37 giorni (fino a 42 se necessarie ulteriori verifiche) . I costi sono a carico del servizio sanitario regionale, entro un tetto annuo di 10.000 € . Sebbene impugnata dal Governo, la legge resta operativa fino alla decisione della Corte costituzionale: è stata appunto applicata nel caso Pieroni, dimostrando la sua piena efficacia legale e operativa .
Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha sottolineato che la legge toscana “colmato un vuoto normativo” e ribadito la necessità di una normativa nazionale stabile .
L’Associazione Luca Coscioni, promotrice dell’iniziativa “Liberi subito”, ha commentato che il caso dimostra quanto la norma sia applicabile “in virtù del giudicato costituzionale, nonostante l’impugnazione governativa” .
Il governo attende la pronuncia della Corte costituzionale: fino a quel momento, in Toscana il suicidio assistito resta consentito e regolamentato. Questo caso potrebbe fungere da precedente rilevanteper altre regioni italiane, mentre il confronto sul piano nazionale si riaccende.