Si apre una nuova fase nella vertenza che ha coinvolto il gruppo Dema, grazie a un incontro cruciale svoltosi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Al tavolo delle trattative, il presidente di Adler, Paolo Scudieri, e l’amministratore delegato di Dema, Giuseppe Schisano, hanno annunciato importanti novità riguardo al futuro degli stabilimenti del gruppo, in particolare quelli di Somma Vesuviana e Paolisi, che rimarranno operativi.
La vicenda aveva preso una piega preoccupante ai primi di febbraio, quando era stato comunicato il piano che prevedeva la chiusura degli stabilimenti di Somma Vesuviana e Paolisi, insieme alla Dar di Brindisi. La decisione aveva suscitato una forte reazione tra i lavoratori, che hanno avviato una serie di scioperi e mobilitazioni per difendere i propri posti di lavoro e chiedere un cambiamento nella strategia aziendale.
Oggi, grazie agli sforzi congiunti di lavoratori, sindacati e istituzioni, sembra che si stia raggiungendo un punto di svolta. Il piano attuale prevede la permanenza degli stabilimenti di Somma Vesuviana e Paolisi, con la continuità della maggior parte delle attività produttive. Inoltre, ai dipendenti della Dar di Brindisi verrà garantita la continuità occupazionale, un segnale di rilancio e impegno verso la stabilità lavorativa anche per le maestranze della città pugliese.
Un passo importante, sottolineato con orgoglio dalle organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm, che in una nota congiunta hanno dichiarato: “Questo importante risultato è stato reso possibile grazie a 32 giorni di scioperi e mobilitazioni da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, che con determinazione e sacrificio hanno difeso il proprio posto di lavoro e il futuro dell’azienda. Ora l’attenzione si sposta sulla definizione del piano industriale, che dovrà tradurre gli impegni presi in investimenti concreti per rilanciare il gruppo Dema e garantire stabilità occupazionale a lungo termine.”
Questo nuovo sviluppo nella vertenza Dema è una testimonianza dell’importanza del dialogo tra impresa, lavoratori e istituzioni, e rappresenta una speranza per il futuro del gruppo e per la sicurezza dei posti di lavoro. La strada ora si concentra sulla definizione di un piano industriale che risponda alle sfide del settore e dia solidità a lungo termine sia alla Dema che ai suoi dipendenti.