Le ripetute scosse registrate nei Campi Flegrei non devono essere interpretate come segnali inequivocabili di un’imminente eruzione vulcanica. Questo è il punto di vista di Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo di fama internazionale e primo ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano. “L’eruzione non può essere prevista,” spiega Mastrolorenzo. “Chiunque affermi il contrario, basandosi sulle sensazioni della Commissione di rischio, sta facendo un azzardo senza fondamenti scientifici. Non abbiamo modelli affidabili a cui riferirci.”
Il Dibattito sull’Evacuazione
Mastrolorenzo esprime chiaramente la sua opposizione alla proposta di evacuare alcune aree specifiche, come Agnano e l’area della Solfatara. “Non capirei perché queste due zone e non altre,” afferma. “Sappiamo che, in caso di evento vulcanico, le bocche eruttive potrebbero aprirsi in qualsiasi punto della caldera.”
Quando Preoccuparsi?
Secondo il vulcanologo, la popolazione dovrebbe essere consapevole dell’incertezza che circonda la previsione di un’eruzione. “Sarebbe onesto dire ai cittadini che non lo sappiamo,” sottolinea Mastrolorenzo. “Non esistono soglie di rischio precise che ci indichino quando la situazione diventerà critica. Per questo motivo, propongo da anni che le persone siano addestrate a evacuare anche durante un’eruzione. Non si tratta di un’esplosione nucleare, ma di un fenomeno che potrebbe durare giorni. L’importante è non essere in zona rossa al momento critico.”
La Necessità di Prove di Evacuazione
Nonostante l’importanza di un piano di evacuazione efficace, l’ultima e unica prova risale al 2019, quando un centinaio di cittadini furono trasportati da Pozzuoli alla stazione Garibaldi di Napoli. Tuttavia, l’evento assunse più i toni di una gita fuori porta che quelli di un’esercitazione seria. “I piani non sono adeguati,” critica Mastrolorenzo. “Non rispondono in alcun modo alle criticità che potrebbero verificarsi.”
La visione di Giuseppe Mastrolorenzo sottolinea l’importanza di un approccio basato su dati scientifici e sull’educazione della popolazione piuttosto che su misure drastiche e potenzialmente inefficaci. L’addestramento all’evacuazione e la realizzazione di piani più realistici e attuabili sono, secondo lo studioso, le chiavi per affrontare con maggiore sicurezza e preparazione l’eventualità di un’eruzione nei Campi Flegrei.