Nelle scorse ore, la polizia locale di Napoli ha eseguito il sequestro della piscina Acquachiara al Frullone, a seguito di una serie di irregolarità riscontrate nelle operazioni della struttura. L’intervento ha coinvolto anche diverse autorità e enti competenti, tra cui i tecnici di ABC Napoli, ARPAC, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ASL, Enel, 2I Retegas ed Esercito Italiano.
Il sequestro è stato motivato da gravi violazioni della normativa ambientale. Gli accertamenti condotti dalle forze dell’ordine hanno messo in evidenza la mancanza dell’autorizzazione necessaria per lo scarico in pubblica fognatura delle acque reflue, derivanti dal processo di controlavaggio dell’impianto di filtraggio della piscina. Inoltre, sono stati trovati rifiuti speciali, sia pericolosi che non pericolosi, illecitamente gestiti all’interno dell’area della piscina. Di fronte a queste evidenti irregolarità, il titolare della struttura è stato deferito all’autorità giudiziaria.
Inizialmente, attraverso un comunicato pubblicato sulla propria pagina social, la direzione della piscina aveva annunciato una chiusura temporanea per “manutenzione straordinaria”, rassicurando che l’accesso alla zona palestra sarebbe stato comunque garantito. Tuttavia, con il diffondersi della notizia riguardante il sequestro, la dirigenza ha rilasciato un nuovo aggiornamento, chiarendo che le problematiche riscontrate non avrebbero avuto alcun impatto sulla salute degli utenti.
Nel dettaglio, la nota diramata dalla direzione ha sottolineato che “i rilievi che hanno portato alla temporanea chiusura della piscina non attengono minimamente alla sicurezza e alla salute dei nostri utenti che, per noi, hanno da sempre rappresentato una priorità. Siamo già a lavoro per risolvere le problematiche, di natura prevalentemente burocratica, per poter consentire al più presto la riapertura della piscina. Prosegue regolarmente l’attività delle palestre. Aperti anche gli uffici amministrativi”.
Nonostante il sequestro, dunque, le attività legate alla palestra continuano senza interruzioni, mentre la direzione della piscina sta lavorando per risolvere la questione e ottenere il nulla osta necessario per la riapertura della struttura. Il caso pone nuovamente l’accento sulla necessità di un attento monitoraggio delle normative ambientali e di sicurezza, specialmente per strutture ad alto afflusso di persone come le piscine.