Non si dà pace Vittorio Pisanu, il padre di Alessia e Giulia, le due sorelle travolte e uccise domenica mattina da un treno alla stazione di Riccione.
“Avrei dovuto portarle io in auto in riviera ma non mi sentivo bene, così le ho fatte andare in treno”, “erano la mia vita, lavoravo per loro”, queste le parole che Vittorio, che mezz’ora prima del tragico incidente aveva ricevuto una chiamata dalle figlie che stavano tornando a casa.
Entrambe le sorelle avevano passato la serata in discoteca, al Peter Pan, noto locale di Riccione. Una di loro aveva subito il furto della borsetta e del telefonino ed era stato un ragazzo ad accompagnarle in stazione per tornare a casa.
I resti delle giovani erano sparsi per circa 700 metri lungo la massicciata e quindi l’identificazione è stata possibile solo grazie al rinvenimento di un cellulare distrutto lungo i binari.
Diverse le ipotesi al vaglio degli investigatori che stanno anche valutando la veridicità di quanto affermato dai testimoni.
Alcuni sostengono che una delle due sorelle sarebbe finita sui binari e l’altra avrebbe cercato di salvarla.
Le condizioni dei corpi sono tali da non permetterne l’autopsia.
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