La situazione nelle carceri campane continua a essere estremamente preoccupante, con un numero di detenuti che supera di gran lunga la capacità delle strutture. Attualmente, la Campania ospita 7.509 detenuti, a fronte di una capacità di 5.584 posti. Questo comporta un sovraffollamento che sta raggiungendo livelli spaventosi, come sottolineato dal Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, durante la presentazione della “Relazione annuale 2024” a Napoli.
Una parte significativa di questi detenuti è composta da stranieri, che rappresentano circa il 12% del totale, con ben 892 persone provenienti dall’estero. Le donne detenute sono 349, un numero che, seppur inferiore, evidenzia un aspetto importante del sistema penitenziario regionale. Inoltre, va rilevato che, al di fuori delle mura delle carceri, sono circa 28.000 le persone che si trovano in misure alternative alla detenzione, come arresti domiciliari, affidamenti in prova e lavori di pubblica autorità. Complessivamente, il numero di persone coinvolte nel sistema penale in Campania, tra detenuti e coloro che scontano pene fuori dal carcere, si avvicina alle 35.000 unità.
Tuttavia, le risorse destinate alla gestione di questa enorme popolazione carceraria restano insufficienti. Ciambriello ha sottolineato la carenza di personale qualificato, evidenziando che gli assistenti sociali, educatori e psicologi disponibili sono un numero decisamente ridotto rispetto alla crescente domanda di supporto.
Un dato particolarmente drammatico riguarda i suicidi nelle carceri campane. Nel 2023, si sono verificati 11 casi, con una concentrazione preoccupante nelle carceri di Poggioreale, dove si sono registrati 4 suicidi, e ad Ariano Irpino, con 2 vittime. Questo triste bilancio segnala un malessere profondo tra i detenuti, dovuto probabilmente sia alla sovrappopolazione che alla mancanza di adeguate risorse di supporto psicologico.
Ciambriello ha anche evidenziato un preoccupante aumento dei reati commessi da minorenni e giovani adulti, soprattutto nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni. Attualmente, nelle carceri della Campania sono detenuti 402 giovani di questa fascia di età, a conferma di un fenomeno in espansione. Ma non sono solo i giovani a suscitare preoccupazione. Il sistema penitenziario campano ospita anche un numero significativo di anziani, con 594 persone tra i 60 e i 69 anni e ben 143 detenuti oltre i 70 anni.
Il fenomeno dei minori coinvolti in attività criminose è, però, quello che desta maggiore allarme. Le statistiche mostrano un incremento preoccupante di reati commessi da giovani, un dato che, secondo Ciambriello, rappresenta uno dei principali problemi da affrontare con urgenza.
La Relazione annuale 2024, purtroppo, non offre segnali positivi di miglioramento, ma anzi pone in luce la necessità di interventi urgenti per risolvere il problema del sovraffollamento e migliorare le condizioni di vita e di lavoro all’interno degli istituti penitenziari della Campania. La questione del sostegno psicologico e sociale ai detenuti, insieme a una revisione delle politiche penali e penitenziarie, è ormai imprescindibile per garantire un sistema giuridico che rispetti davvero la dignità delle persone coinvolte.