A poco più di un mese dalla sparatoria avvenuta il 13 aprile scorso nella zona delle Case Nuove, durante la processione religiosa per la Madonna dell’Arco, la Polizia di Stato ha fatto luce sull’episodio che ha visto due uomini feriti gravemente. Questa mattina, la Squadra Mobile di Napoli ha arrestato un uomo, gravemente indiziato di duplice tentato omicidio, porto e detenzione illegale di arma da fuoco, con l’aggravante delle modalità mafiose. L’arrestato risulta legato a gruppi criminali riconducibili al clan Contini.
La sparatoria è scaturita da una lite tra donne appartenenti a contesti malavitosi locali, scoppiata proprio durante la processione in via Giovanni Tappia, nel cuore di Napoli. Secondo le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, il diverbio tra le donne era legato a dissidi pregressi. Nel conflitto è stata coinvolta anche la moglie di uno dei due uomini feriti, la quale ha vincoli di parentela con esponenti di spicco della criminalità organizzata della zona.
L’uomo di 31 anni, intervenuto per difendere la moglie, è stato colpito da diversi proiettili sparati dall’arrestato, il quale è parente di una fazione criminale avversa. Nella sparatoria, a causa dei numerosi colpi esplosi in mezzo alla folla di fedeli, è rimasto ferito anche un giovane di 23 anni, completamente estraneo alla lite, che si trovava sulla traiettoria dei proiettili.
Il 23enne ha subito la perdita dell’occhio sinistro a causa di una pallottola che lo ha colpito nell’area orbitale, mentre il 31enne ha riportato una ferita a un’arteria, fortunatamente senza conseguenze gravi.
L’arresto odierno rappresenta un passo importante per la giustizia e per il contrasto alla criminalità organizzata a Napoli, confermando l’impegno della Polizia di Stato e della Direzione Distrettuale Antimafia nel garantire sicurezza e legalità anche nelle situazioni più delicate.