Dal carcere di Nisida si mostra “sempre con il sorriso” su Tik Tok l’attentatore 17enne di Sant’Anastasia che ha quasi ammazzato una bambina durante una stesa. La zia contro chi ha da ridire: “Te levo ‘o core a pietto”. Borrelli: “diffondere video dalle carceri è vietato. Questi familiari vanno colpiti duramente e la catena di violenza va interrotta.”
“Sempre con il sorriso”- la scritta che accompagna il video di un adolescente sorridente postato su Tik Tok. Sarebbe del tutto normale e conforme alle abitudini di quell’età se non fosse per il fatto che l’adolescente in questione è il 17enne che aveva partecipato, lo scorso 23 maggio, assieme all’amico 19enne, alla stesa di Sant’Anastasia in cui era rimasta ferita alla testa una bambina di 11 anni con il padre e la madre colpiti dai proiettili vaganti.
Il video sotto accusa è stato girato dal carcere minorile di Nisida e formato da alcuni momenti presi da un video-colloquio con i familiari che poi l’hanno diffuso sui social cosa che è assolutamente vietata dalla legge. Dopo essere comparso su Tik Tok, diversi utenti lo hanno segnalato al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Borrelli. Uno di essi dopo aver ripostato sui propri canali social, denunciandone l’esaltazione della vita criminale, ha ricevuto come risposta un video di una delle zie del ragazzo che lo ha minacciato: “Te levo ‘o core ‘a pietto! (“ti strappo il cuore dal petto”).
“Nelle ore successive all’attentato, che poteva essere una strage, era già emerso il profilo dei due folli pistoleri. Violenti ed attaccabrighe e che utilizzano i social per esaltare la vita criminale a cui aspirano. Il 17enne, protagonista di questo filmato, è cresciuto in ambienti malavitosi, il padre fu ammazzato in un attentato camorristico. Ora le parole e le minacce della zia danno ulteriore conferma su quel mondo pieno di disvalori in cui il ragazzo ha vissuto. Uno che per ripicca ha rischiato di ammazzare una bambina, di fare una strage ed aveva libero accesso ad armi da fuoco e mitragliette. “- dichiara Borrelli assieme ad Ines Barone, portavoce territoriale di Europa Verde- “Per questo continuiamo a dire che quei genitori che educano i propri figli ai valori della violenza, dell’omertà e della sopraffazione vanno fermati nel loro delirio “educativo”. La loro diseducazione equivale ad un maltrattamento grave e come tale vanno presi gli analoghi provvedimenti.”.
“Discorso a parte va fatto, ora, per la zia. Deve essere denunciata per minacce e chiediamo che vengano presi provvedimenti. “-ha concluso Borrelli.