La strada è murata, un’ambulanza resta bloccata e – nonostante gli sforzi dell’equipe del 118 per raggiungere a piedi l’abitazione dell’ammalato – il paziente muore. È accaduto a Napoli, quartiere Capodimonte, tra via Ottavio Morisani e Salita Moiariello, lo scorso 10 gennaio.
«La famiglia sporgerà denuncia. Da mesi i residenti segnalano che la chiusura di via Morisani, inaccessibile da tre anni, rende molte abitazioni irraggiungibili. Anche le ambulanze che arrivano dall’Ospedale San Gennaro sono costrette a fermarsi davanti al muro di via Morisani. Ha perso la vita un 67enne colto da malore in casa, l’ambulanza bloccata dal muro ha ritardato l’arrivo dei sanitari che, hanno fatto più di quanto toccasse loro. Con l’aiuto dei parenti del paziente e dei residenti, scesi dall’ambulanza, hanno raggiunto a piedi il soggetto colpito da malore che purtroppo non ce l’ha fatta. Temiamo che via Morisani, a Capodimonte, rischi la stessa sorte toccata a Salita Scudillo, mai più riaperta dopo anni e anni di attese e promesse». È la denuncia di Carlo Restaino, consigliere di Europa Verde alla III Municipalità che ha incontrato la famiglia del paziente deceduto.
«Inevitabile chiedersi ‘Se si fosse arrivati in tempo il paziente sarebbe stato salvato?’ Non lo sapremo mai. Inconvenienti del genere sconcertano e non dovrebbero verificarsi. La strada è chiusa da tre anni, come è possibile che i mezzi di soccorso come le ambulanze non abbiano le mappe aggiornate? È un’operazione necessaria quella di rendere attuali gli itinerari e i percorsi. Abbiamo deciso di inviare una nota al Comune per verificare se la chiusura è stata comunicata all’Asl, visto che le ambulanze continuano a passare di lì. È inaccettabile, peraltro, che per ripristinare la percorribilità delle strade debbano passare anni, si intervenga al più presto», ha commentato Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra.
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