PALERMO – “Siamo stati aggrediti e da me nessun incitamento a sparare”. Sono queste le parole che Samuel Acquisto, il 18enne palermitano accusato di strage in concorso, ha messo a verbale durante l’interrogatorio di garanzia per la convalida del suo arresto, avvenuto dopo la sparatoria di Monreale nella notte tra il 25 e il 26 aprile. In quel tragico episodio sono morti tre giovani ventenni: Salvo Turdo, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli.
Acquisto, assistito dall’avvocato Roberto Bellotta, ha scelto di non rispondere alle domande del gip, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee, proclamandosi estraneo ai fatti contestati e fornendo la sua versione: ha affermato di non aver visto l’amico Salvatore Calvaruso, 19 anni, sparare, e di essersi allontanato dalla scena dopo essere stato coinvolto in una rissa. “È scappato dopo essere stato aggredito e ha fatto ritorno solo quando ha sentito i colpi di pistola”, ha riferito il legale.
La Procura di Palermo, però, contesta al giovane un ruolo attivo nell’evolversi della tragedia. Secondo le indagini, sarebbe stato proprio Acquisto a incitare Calvaruso a sparare contro la folla, e successivamente ad aiutarlo nella fuga in moto. Testimonianze oculari – otto in totale – e immagini di videosorveglianza lo collocherebbero sul luogo della sparatoria, indicando una condotta ben più grave di quella dichiarata.
Entrambi i giovani sono appassionati di pugilato e molto legati tra loro: un’amicizia che si è trasformata in tragedia nella notte in cui tre ragazzi hanno perso la vita. Dopo l’arresto di Calvaruso, avvenuto poche ore dopo la strage, Acquisto si è consegnato spontaneamente ai carabinieri, mentre era già attivamente ricercato.
Durante l’udienza, il giovane ha ammesso di far parte della comitiva presente al momento degli spari, ma ha taciuto sull’identità degli altri componenti del gruppo. Attualmente si trova in isolamento nel carcere di Pagliarelli, in attesa della decisione del giudice per le indagini preliminari sulla convalida del fermo.
L’inchiesta prosegue, mentre la comunità di Monreale è ancora sotto shock per una tragedia che ha colpito tre famiglie e acceso i riflettori su un’escalation di violenza giovanile che continua a preoccupare.