NAPOLI. Hanno tentato di introdurre della drago ed una sim per effettuare chiamate all’interno del carcere di Secondigliano, nel Napoletano. Il pacco era stato intercettato dalla Polizia Penitenziaria e messo al sicuro.
A dare la notizia è il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che in una nota diffusa dal segretario generale Donato Capece indica:
“Ennesima brillante operazione messa a segno della polizia penitenziaria di Secondigliano, che opera nell’azione di contrasto all’introduzione di telefonini cellulari nonchè allo spaccio di sostanze stupefacenti nel penitenziario.
Ieri gli uomini assegnati al settore che si occupa del controllo pacchi postali hanno rinvenuto della droga abilmente occultata in confezioni di alimenti sottovuoto ed una sim-card. Tutto sequestrato e posto nella disponibilità dell’Autorità giudiziaria.
Questo ritrovamento di oggetti che possono senz’altro minare l’ordine ed la sicurezza del carcere, oltre a favorire le dinamiche criminose nel penitenziario, inquieta non poco.”
Per il Sappe, “nonostante la previsione di reato prevista dal art. 391 ter del Codice penale di recente emanazione per l’ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Torniamo a sollecitare urgenti soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”.