Un terremoto di magnitudo 4.4 ha colpito i Campi Flegrei, segnando la scossa più forte registrata nella zona negli ultimi quarant’anni. L’evento sismico è stato avvertito nitidamente non solo nell’area soggetta allo sciame sismico dovuto al bradisismo, ma anche nella zona vesuviana e nell’area a nord di Napoli. Le autorità hanno deciso di chiudere le scuole a Pozzuoli martedì per precauzione.
Lo sciame sismico ha avuto inizio alle 19:51 di lunedì 20 maggio con una scossa di magnitudo 3.5, seguita da diversi eventi minori. La scossa più intensa è avvenuta alle 20:10, con una magnitudo di 4.4 e un epicentro localizzato a ridosso della Solfatara, nel comune di Pozzuoli, a una profondità di 3 km. Questo evento è stato particolarmente sentito nei comuni flegrei di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida, così come in varie aree di Napoli, tra cui i quartieri occidentali di Fuorigrotta, Bagnoli, Soccavo e Pianura, e anche nella zona collinare e nel centro cittadino.
Dopo il terremoto principale delle 20:10, sono seguite numerose scosse di minore intensità, mantenendo alta l’attenzione della popolazione e delle autorità locali. Tra queste, una scossa di magnitudo 1.8 alle 19:56, una di magnitudo 1.5 alle 20:09, una di magnitudo 1.0 alle 20:12 e una di magnitudo 1.2 alle 20:16.
La recente attività sismica ai Campi Flegrei è parte di un più ampio fenomeno di bradisismo, caratterizzato da un sollevamento del suolo che può generare serie preoccupazioni. L’Osservatorio Vesuviano, parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), continua a monitorare attentamente la situazione. La protezione civile e le autorità locali sono in stato di allerta, pronte a intervenire in caso di ulteriori sviluppi.
La popolazione è invitata a seguire le indicazioni delle autorità e a mantenere la calma, pur rimanendo vigile. Eventi di questa natura ricordano la necessità di una preparazione continua e di piani di emergenza efficaci per affrontare le sfide sismiche in una delle aree vulcaniche più attive del mondo.