La Procura di Napoli con la Polizia Postale, ha aperto un’indagine per associazione a delinquere contro un gruppo di utenti di TikTok (TEAM) che si ritiene abbiano utilizzato la piattaforma per molestare, insultare, diffondere diffamazione e segnalare altri utenti in modo improprio al fine di cyberbullismo e minacce. Le indagini sono state avviate su impulso del deputato Francesco Emilio Borrelli e del giornalista Pino Grazioli, a seguito di diverse segnalazioni da parte di utenti che lamentavano la presenza all’interno di questi team di persone con precedenti penali che spesso richiedevano denaro sotto minaccia.
Secondo le prime indiscrezioni, questi team sarebbero composti da un numero elevato di persone che sfruttano la piattaforma per azioni di branco. Le loro attività includono: Insulti e attacchi verbali: i membri del team insultano e attaccano verbalmente altri utenti, spesso senza motivo. Diffusione di diffamazione: vengono create e diffuse notizie false e calunniose su altri utenti, con l’obiettivo di danneggiare la loro reputazione. Segnalazioni abusive: i membri del team segnalano altri utenti in modo improprio, al fine di farli sospendere o cancellare dalla piattaforma. Cyberbullismo e minacce: il gruppo utilizza la piattaforma per intimidire e minacciare altri utenti, creando un clima di terrore e paura.
Le indagini sono ancora in corso, ma gli inquirenti ipotizzano che questi team possano configurare il reato di associazione a delinquere, in quanto agiscono in modo coordinato e con il fine di commettere reati.
Il caso solleva ancora una volta l’importante questione della sicurezza online e della necessità di contrastare il cyberbullismo e le altre forme di abuso sui social media. TikTok, da parte sua, ha già preso alcune misure per contrastare questi fenomeni, come l’introduzione di nuovi strumenti di moderazione dei contenuti e l’aumento della collaborazione con le forze dell’ordine. Tuttavia, è evidente che c’è ancora molto da fare per garantire un ambiente online sicuro per tutti gli utenti.