I dazi doganali del 25% su acciaio e alluminio, voluti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sono entrati in vigore oggi, segnando una nuova fase nella guerra commerciale globale.
Questa misura, annunciata all’inizio di febbraio, è stata implementata senza eccezioni o esenzioni, suscitando reazioni immediate da parte dei principali partner commerciali degli Stati Uniti.
In risposta, l’Unione Europea ha espresso “profondo rammarico” per le misure statunitensi e ha annunciato l’intenzione di applicare dazi doganali “forti ma proporzionati” su una serie di prodotti americani a partire dal 1° aprile. Le tariffe europee interesseranno beni per un valore di 26 miliardi di dollari, inclusi articoli come barche, bourbon, motociclette e altri prodotti industriali e agricoli. La Commissione Europea ha sottolineato che queste misure sono necessarie per proteggere consumatori e imprese europee, pur rimanendo aperti al dialogo con gli Stati Uniti per risolvere la disputa.
La Cina ha dichiarato di “prendere tutte le misure necessarie a tutela dei suoi interessi e diritti legittimi” in risposta ai dazi statunitensi. La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha avvertito che se gli Stati Uniti continueranno su questa strada, la Cina risponderà in modo deciso.
Oltre alle risposte dell’Unione Europea e della Cina, altri paesi come Canada, Giappone, Messico e Australia hanno criticato le nuove tariffe statunitensi, esprimendo preoccupazione per i potenziali danni alle relazioni commerciali e all’economia globale. Il Canada, in particolare, ha minacciato dazi di ritorsione, mentre il Messico ha avvertito che le misure potrebbero portare a una maggiore incertezza economica.
Le nuove tariffe potrebbero beneficiare i produttori statunitensi di acciaio e alluminio, ma sollevano preoccupazioni riguardo all’aumento dei costi per le imprese che utilizzano questi metalli come materie prime. Economisti e investitori temono che tali misure possano rallentare la crescita
L’implementazione dei dazi su acciaio e alluminio rappresenta un punto di svolta nelle politiche commerciali degli Stati Uniti, con implicazioni significative per l’economia globale. Le risposte internazionali variano da misure di ritorsione a offerte di dialogo, mentre il mondo osserva attentamente gli sviluppi futuri di questa complessa situazione commerciale.