Il neomelodico ha dichiarato di non aver a che fare nulla con la camorra e ha respinto tutte le accuse. Rispetto ai due affari che gli vengono contestati con il clan Di Lauro si è difeso con due argomentazioni diverse. Rispondendo alle domande del Gip Luca Della Ragione, il cantante ha parlato prima del marchio “Corleone”, affare che gli viene contestato di aver gestito insieme a Vincenzo Di Lauro.
Colombo ha spiegato di conoscere Di Lauro ma di non aver avuto nessun contatto con il clan. Il suo rapporto con il secondogenito di “Ciruzz ‘o milionario” è solo d’affari e in particolare il suo negozio faceva parte di una serie di punti vendita a cui doveva essere affidata la rete di distribuzione del marchio. Per quanto riguarda il secondo “affare” contestato, ossia la fabbrica di sigarette di contrabbando, ha dichiarato di aver dato solo un apporto morale in quanto era impegnato un parente, Raffaele Rispoli, ma di non aver mai investito soldi. Anche Di Lauro ha respinto le accuse non rispondendo alle domande del Gip ma affidandosi a una dichiarazione spontanea. Ha spiegato di essere solo un imprenditore che però porta un cognome pesante. Si è anche dichiarato colpevole per quanto riguarda la fabbrica di sigarette ma che si trattava solamente di un “piacere”, un appoggio logistico che gli avevano chiesto in zona.