È deceduto dopo sei giorni di agonia Sanderson Mendoza, il 26enne rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro lo scorso 10 marzo presso lo stabilimento Ast di Terni. Il giovane, dipendente della Tapojärvi Italia, è deceduto nel pomeriggio di domenica al centro grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma, dove era stato trasferito a causa delle gravi ustioni riportate nell’incidente.
Mendoza, conosciuto come “Sandro” dai suoi amici e familiari, era un giovane ternano di origini sudamericane. La notizia della sua morte ha scosso l’intera comunità di Terni. Il sindaco Stefano Bandecchi ha espresso il suo cordoglio, sottolineando il dolore che ha colpito tutta la città: “La morte del giovane operaio che lavorava all’interno di Ast è una bruttissima notizia che colpisce tutti noi. Ho avuto modo di esprimere personalmente la mia vicinanza alla sua famiglia e a tutti i suoi cari. In questa circostanza tragica, ribadisco il mio impegno affinché i luoghi di lavoro siano occasioni di sviluppo e non di morte”, ha dichiarato Bandecchi.
L’incidente è avvenuto il 10 marzo, quando Mendoza stava guidando un mezzo da lavoro, il Klingher, destinato al trasporto delle siviere. A un certo punto, l’operaio è stato improvvisamente investito dalle fiamme. Immediatamente soccorso, è stato trasportato all’ospedale di Terni con ustioni su circa il 77% del corpo. Nonostante gli sforzi dei medici, le sue condizioni sono peggiorate, e il giovane è stato trasferito a Roma, dove purtroppo è spirato.
La Procura di Terni sta indagando sull’accaduto per chiarire le cause dell’incidente. “In questo momento di immensa tristezza, desideriamo esprimere la nostra vicinanza alla famiglia, ai colleghi e a tutte le persone a lui care”, ha dichiarato l’azienda Arvedi Ast, che ha espresso cordoglio per la perdita del giovane lavoratore.
Sanderson Mendoza lascia nel dolore la sua fidanzata, i genitori, e tutti coloro che lo conoscevano, insieme ai colleghi della Tapojärvi Italia e dell’azienda Ast, che hanno vissuto con shock e angoscia la tragedia. La morte di questo giovane operaio riporta alla luce ancora una volta la necessità di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, affinché tragedie simili non accadano più.