Napoli– Morena, una ragazza di soli 16 anni, è ricoverata all’ospedale Cardarelli dallo scorso 8 giugno, quando un pirata della strada travolse lo scooter su cui viaggiava come passeggera. L’incidente è avvenuto in via Pietro Castellino, nel quartiere Rione Alto, e ha cambiato per sempre la vita della giovane.
Morena ha già subito l’amputazione di una gamba a causa delle gravi ferite riportate quella notte, ma i medici temono ora per la sua seconda gamba, che potrebbe subire lo stesso tragico destino. La ragazza, da tre mesi in ospedale, è assistita dal personale sanitario, che sta facendo il possibile per alleviare le sue sofferenze e quelle della famiglia.
L’incidente è stato causato da una Fiat Panda che, durante un sorpasso azzardato, ha colpito lo scooter e un’altra auto. Dopo lo schianto, il conducente della Panda si è dato alla fuga, senza prestare soccorso. È stato poi rintracciato dalle forze dell’ordine a Mugnano e denunciato all’autorità giudiziaria.
Il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, ha espresso il suo sostegno alla famiglia di Morena, sottolineando la gravità del gesto del pirata della strada: “Ha rovinato per sempre la vita di una giovane donna e ha rischiato di uccidere tre persone. È un criminale e va trattato come tale. Serve una condanna esemplare e questa volta non vogliamo sentire parlare di attenuanti.”
Borrelli ha inoltre annunciato che verrà organizzata una **manifestazione pubblica** per chiedere giustizia per Morena e sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della sicurezza stradale, che ha visto un drammatico aumento delle vittime nell’ultimo anno, soprattutto nella zona di Napoli. “Daremo a Morena e alla sua famiglia tutto il supporto possibile, ma ciò che serve loro ora è giustizia” ha concluso Borrelli.
L’episodio ha scosso profondamente la comunità e ha riacceso il dibattito sulle stragi stradali e sull’importanza di punire con severità chi commette tali crimini. Morena, che avrebbe dovuto vivere spensieratamente la sua adolescenza, si trova invece ad affrontare un lungo e doloroso calvario.