Il fascino della scalata dei Faraglioni di Capri ha spinto due turisti che ieri, quasi al tramonto, si sono avventurati sul «faraglione di terra» con lo scopo di raggiungere la cima, senza che nessuno li avesse avvertiti del pericolo, essendo ora in una stagione nella quale la zona e quel tratto di spiaggia risultano essere totalmente deserti.
L’avventura per loro poteva finire male se non fosse intervenuta la squadra di tecnici del Cnsas (Soccorso Alpino e Speleologico della Campania) dell’isola e l’elicottero del 118. I due impavidi scalatori sono arrivati sino alla cima, alta centonove metri chiamata «faraglione di terra», unica collegata alla costa ed alla spiaggia sottostante. Gli altri due faraglioni, famosi in tutto il mondo, sono quello di centro, con la cavità, chiamato «di Mezzo», e quello esterno, noto come il faraglione «di Fuori» o «Scopolo.
I due scalatori, provenienti dalla provincia di Bari, erano riusciti nel loro intento di raggiungere la cima del faraglione ma proprio in quel punto scatta il pericolo poiché, anche se la salita viene resa più agevole dagli speroni di roccia e da vari appoggi e tracce di sentiero, la discesa a piedi diventa quasi impossibile senza nessuna attrezzatura idonea visto che da quell’altezza quasi sempre si avverte una sensazione di pericolo. Data l’impossibilità di proseguire, hanno deciso di allertare i soccorsi e da terra si sono levati contestualmente l’elisoccorso del 118 decollato da Napoli e dall’isola la squadra dei tecnici Soccorso Alpino e Speleologico della Campania di stanza a Capri.
Medico ed elisoccorritore Cnsas a bordo dell’elicottero 118 sono sbarcati tramite verricello in parete e dopo essersi sincerati sulle condizioni fisiche dei due scalatori hanno provveduto a recuperarli a bordo dell’elicottero mentre ormai il buio era calato e rendeva più difficile il soccorso. I tecnici sono comunque riusciti a fare in modo che la vicenda si concludesse positivamente evitando, grazie al loro tempestivo intervento, un altro epilogo.
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