Lo schianto tra la sua Smart e un’Alfa Romeo 147 alle porte di Terni non ha dato scampo a Manuel Galeazzi, operaio di 36 anni residente a Macenano di Ferentillo e padre di una bimba di sei anni.
Morto sul colpo dopo essere stato sbalzato dalla sua auto.
Vivo ma ferito invece il ventiquattrenne alla guida dell’altra vettura che però è ora in stato di fermo con l’accusa di omicidio stradale dopo essere stato trovato sotto l’effetto dell’alcol e con la patente revocata.
Una tragedia che si è consumata nella notte lungo la stradale Valnerina, nella zona di Collestatte. Galeazzi – in base a quanto ricostruito dalla polizia – si stava immettendo da un parcheggio nella zona della cascata delle Marmore sulla statale quando è stato colpito dall’Alfa 147 che procedeva verso la Valnerina.
Sono subito intervenuti vigili del fuoco e personale del 118 ma per lui non c’è stato niente da fare.
Scomparso il conducente dell’altra auto, un giovane originario dell’est europeo e anche lui residente a Ferentillo.
Ci sono volute diverse ore alla polizia di Stato e a quella locale per rintracciarlo. Stordito camminava lungo la strada nella zona di Marmore dove era arrivato dopo avere percorso alcuni sentieri turistici della cascata nonostante la notte, il freddo e le ferite riportate.
Soccorso è stato portato all’ospedale di Terni. Al Santa Maria è stato medicato e sottoposto a diversi esami. Da questi è emerso che il tasso alcolemico nel sangue era superiore al limite previsto dalla legge mentre le indagini di polizia giudiziaria – coordinate dal sostituto Raffaele Pesiri e dal procuratore facente funzioni Claudio Cicchella – hanno portato alla luce la patente revocata.
Per il giovane è così scattato il fermo e il piantonamento in ospedale. Elisabetta Cascelli, sindaco di Ferentillo, il comune dove risiedevano il trentaseienne deceduto e il giovane fermato per omicidio, con l’ANSA ha espresso il “grande dolore per quanto accaduto”.
“Piangiamo Manuel – ha sottolineato -, un ragazzo che conoscevo da quando era bambino, così come la sua famiglia.
E quindi c’è anche un coinvolgimento personale. Ma mi sento di dire anche che questa strada, la Valnerina, è pericolosa. Periodicamente ci troviamo a commentare incidenti stradali gravi, con vittime, ed è ora che si faccia qualcosa.
Perché non possiamo rivivere costantemente tali drammi: questa strada non può essere una tragedia continua”.
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