Durante la pausa pranzo, Pino Grazioli decide di fare una mossa che lo porterà ad una profonda riflessione sulla realtà che lo circonda. Si reca da Vanda portandole il pranzo e offrendole un po’ del suo tempo e della sua attenzione
La proposta di Pino Grazioli per Vanda è chiara: andare in una RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale). È una soluzione che, sebbene possa offrirle cure e assistenza di cui ha bisogno, viene rifiutata categoricamente da Vanda. Questo rifiuto incarna la sua determinazione a mantenere un minimo di autonomia e dignità, nonostante le avversità che incontra.
Tuttavia, la conversazione tra i due va oltre la questione della residenza. Pino rimprovera Vanda per la sporcizia nella roulotte, evidenziando un’altra sfida che affronta: vivere in condizioni precarie che minano la sua salute e il suo benessere. Tuttavia, le risposte di Vanda non sono mai semplici: non sa che fine abbia fatto la sua amica che aveva promesso di ospitarla, e quando Pino le chiede dei soldi della sua pensione, lei risponde con una domanda pungente sul suo benessere economico, sottolineando implicitamente la disparità tra loro due.
In questo scambio, emergono diverse dimensioni della vita di Vanda. La sua resistenza all’aiuto istituzionale evidenzia il suo desiderio di autonomia e dignità, nonostante le circostanze difficili. Tuttavia, il suo isolamento e la mancanza di risorse sono altrettanto evidenti.
Infine, c’è un tocco di amarezza quando Vanda menziona la famiglia di Pino, sottolineando implicitamente la mancanza di supporto e cura che lei percepisce nella sua vita. Questo richiama alla responsabilità individuale e collettiva nel garantire che tutti, indipendentemente dalla loro situazione, ricevano il supporto di cui hanno bisogno per vivere una vita dignitosa e appagante.