La città di Amsterdam è stata teatro di violenti scontri in occasione della partita di Europa League tra Ajax e Maccabi Tel Aviv. Gli scontri sono scoppiati tra tifosi della squadra israeliana e gruppi di attivisti pro-Palestina, culminando in tensioni che hanno richiesto un massiccio intervento delle forze dell’ordine olandesi.
La partita, inizialmente attesa come un normale evento sportivo, è diventata un palcoscenico di tensioni politiche a causa delle accese divisioni sulla questione israelo-palestinese. Gruppi di attivisti pro-Palestina si sono radunati nei pressi dello stadio e nei principali punti di incontro dei tifosi israeliani, dando vita a manifestazioni che in breve tempo sono degenerati in violenze e scontri diretti. Secondo le prime ricostruzioni, alcuni sostenitori del Maccabi Tel Aviv avrebbero reagito alle provocazioni, portando a un’escalation che ha richiesto il dispiegamento della polizia in tenuta antisommossa.
In risposta alla situazione, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di inviare due aerei ad Amsterdam per permettere ai tifosi del Maccabi di rientrare in Israele in sicurezza. Una misura straordinaria, che riflette la gravità della situazione e la preoccupazione per l’incolumità dei cittadini israeliani all’estero, in un contesto internazionale sempre più segnato dalle tensioni politiche legate alla crisi in Medio Oriente.
La UEFA ha dichiarato di voler monitorare attentamente l’accaduto e di prendere in considerazione misure per garantire il corretto svolgimento delle competizioni future.
Le autorità olandesi, intanto, hanno avviato un’indagine sugli scontri, mentre diverse persone, sia tra gli attivisti che tra i tifosi, sono state fermate e interrogate. Il bilancio degli incidenti è di diversi feriti, anche tra le forze dell’ordine, e si teme che l’episodio possa lasciare un segno profondo sulle prossime partite internazionali.