Roma – Un grave episodio di violenza domestica nella capitale: un uomo di 30 anni è accusato di aver picchiato ripetutamente la compagna incinta, causando la perdita del bambino. I fatti risalgono al periodo tra l’estate del 2023 e febbraio 2024, durante il quale la donna ha subito continue aggressioni fisiche e psicologiche. Secondo le testimonianze, l’uomo controllava ossessivamente la partner, imponendole abbigliamenti coprenti per “non attirare l’attenzione” e limitando i suoi contatti, arrivando a romperle il telefono per impedirle di comunicare con la madre. Le violenze sono culminate quando, dubitando della paternità del nascituro, l’ha aggredita con calci e pugni all’addome, provocando un aborto. Dopo l’ennesimo episodio di violenza, la donna ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto. L’uomo è attualmente sotto processo con l’accusa di maltrattamenti, lesioni e procurato aborto; il pubblico ministero ha richiesto una condanna a quattro anni di reclusione.