Secondo fonti interne, potrebbe essere avvenuta la partenza dall’Italia di due dei cinque youtuber coinvolti nell’incidente in cui è morto un bambino di cinque anni a Casal Palocco, a Roma. L’indagato per omicidio stradale e lesioni, Matteo Di Pietro, il ventenne alla guida della Lamborghini coinvolta nello scontro con la Smart su cui viaggiava la piccola vittima insieme alla madre e alla sorella, sarebbe attualmente in Spagna. Nel frattempo, l’amico Vito Loiacono sarebbe in Turchia. Queste informazioni si diffondono mentre crescono le polemiche sulla decisione dei magistrati di non applicare al momento misure cautelari nei confronti dei giovani, in particolare nei confronti di Di Pietro, che risulta positivo ai cannabinoidi. I ragazzi avrebbero anche ricevuto minacce di morte in questo contesto infuocato.
Nel frattempo, si sono tenuti i funerali strettamente privati della vittima, Manuel. Le esequie sono avvenute in forma riservata, con la presenza dei genitori e pochissime altre persone. La restituzione della salma del bambino è stata autorizzata martedì mattina, dopo i risultati dell’autopsia che hanno confermato che la causa della morte del piccolo è stata il violento impatto con il SUV Lamborghini guidato da Di Pietro.
Attualmente, nel corso dell’inchiesta, si stanno esaminando le posizioni delle altre quattro persone che erano presenti nel veicolo, tre ragazzi e una ragazza. Gli investigatori attendono risposte dall’analisi dei cinque telefoni cellulari sequestrati dopo l’incidente tragico. Nel caso in cui dalle verifiche emergessero video, foto o chat rilevanti per le indagini degli altri quattro individui, potrebbero scattare accuse di complicità. Un aspetto cruciale da chiarire riguarda la “sfida” che i cinque youtuber “Theborderline”, stavano portando avanti da alcuni giorni, guidando il SUV preso in affitto per le strade del quartiere a sud della Capitale.
I magistrati del tribunale di piazzale Clodio, guidati dall’aggiunto Michele Prestipino, hanno incaricato gli esperti di analizzare le telecamere presenti nella zona in cui si è verificato l’incidente. Potrebbero essere acquisite anche le registrazioni di almeno due autobus dell’Atac che stavano transitando nella zona e potrebbero aver ripreso le fasi dello scontro. L’obiettivo degli investigatori è capire se Di Pietro abbia effettuato sorpassi o manovre pericolose e a quale velocità stesse viaggiando. I video potrebbero fornire informazioni sugli istanti precedenti all’impatto: non si esclude che il SUV abbia effettuato un sorpasso di un’auto e di un autobus dell’Atac prima di scontrarsi con la Smart che si trovava sulla corsia opposta. La madre della vittima, sentita dagli investigatori, non è in grado di fornire dettagli utili su questa dinamica poiché non ricorda nulla. Durante l’interrogatorio condotto dal pubblico ministero, la donna avrebbe raccontato di ricordare solo le fasi successive all’incidente e che la sua principale preoccupazione erano i suoi bambini. Attiva le notifiche sul Sito Web per rimanere sempre aggiornato. Per seguire le nostre dirette visita la nostra pagina Facebook Pino Grazioli Giornalista.