Zerocalcare è ormai un fenomeno ampiamente riconosciuto e apprezzato non solo in Italia, ma anche a livello globale. Fumettista, illustratore e ora anche regista di alcune serie televisive di sua creazione, Zerocalcare rimane tuttavia una persona molto umile e non dimentica mai le sue radici. Per questo motivo, in una recente intervista in occasione dell’uscita della sua seconda serie televisiva, si è aperto e ha parlato del suo straordinario successo, che spesso è accompagnato da un profondo senso di colpa. In una recente intervista, il fumettista rivela:
“I fumetti mi hanno salvato. Ma hanno salvato solo me. Le persone con cui sono cresciuto – che, giuro, al 90% sono più sveglie di me, hanno più proprietà di linguaggio, sono più acute – hanno 40-45 anni e fanno l’inventario al supermercato. Non che io pensi di avergli tolto nulla, ma mi sento parte dell’ingranaggio di qualcosa di ingiusto. Come faccio a non sentirmi in colpa. Quando firmo le copie faccio disegnetti per 13 ore consecutive solo perché nessuno, nella mia testa, possa dire che io campo bene e gli altri no”.
“Nella mia vita non c’è il privato. Ho costruito pochissimo sul piano della stabilità affettiva. Vedo intorno a me persone che hanno figli e famiglia, una cosa che a me sembra più risolutiva di quello che ho io e molto difficile da raggiungere, perché non sento di avere la stabilità per fare quei passi”. Attiva le notifiche sul Sito Web per rimanere sempre aggiornato. Per seguire le nostre dirette visita la nostra pagina Facebook Pino Grazioli News.