Monsano (Ancona), 8 novembre 2023 – Il piccolo comune -condannato in solido a 623 mila euro dopo vent’anni dall’incidente capitato nell’acquaparco a un lavoratore allora 17enne rimasto tetraplegico – rischia di andare in default. “Abbiamo accantonato – spiega il sindaco Roberto Campelli – dai 15 ai 20mila euro ogni anno, negli ultimi otto, poco dopo che mi sono insediato, proprio per fare fronte al risarcimento e per la relativa causa che rischiava e rischia di mandare in dissesto le casse del nostro piccolo Comune, ma probabilmente non sarà sufficiente”.
Al risarcimento deciso dalla Cassazione vanno aggiunti gli interessi (si arriva ai 700mila euro) e i 50mila euro di spese legali. Condannati in solido per l’incidente nel quale vent’anni fa l’allora 17enne Leonardo Pigliapoco è diventato tetraplegico, sono il Ministero dell’Interno, il Comune di Monsano, l’architetto che ha progettato la struttura (poi chiusa) e la società che la gestiva. “Probabilmente il Comune dovrà sostenere pressoché da solo quella spesa – spiega Campelli amareggiato – visto che il titolare della società proprietaria della struttura in fallimento è irreperibile, anche se sappiamo che è a Santo Domingo. L’architetto è deceduto e i figli hanno rinunciato all’eredità. Resta il Ministero, ma se non ottempererà dovrà essere il Comune in solido a risarcire. Non abbiamo nulla contro la famiglia Pigliapoco a cui va tutto il nostro rispetto. Avevamo proposto loro di versare la somma accantonata in questi anni, sacrificando dei servizi per i cittadini di Monsano. E invece siamo arrivati alla sentenza che fa riflettere sulla giustizia nel nostro Paese. Dopo 20 anni dall’incidente e dopo l’assoluzione di fatto dal punto di vista penale, si condanna al risarcimento una società fallita, un architetto deceduto e il Comune che non aveva voce in capitolo sulla questione come abbiamo cercato di eccepire in giudizio, facendoci carico tra l’altro di 50mila euro di spese legali in questi anni”. Per la Cassazione il Comune è corresponsabile in quanto delegato alla verifica dell’idoneità di una struttura che presentava gravi carenze sotto il profilo della sicurezza e dell’incolumità pubblica. “Il Comune doveva vigilare e l’ha fatto – spiega il sindaco – visto che è stato posizionato un materassino per attutire i colpi del muretto così come era stato richiesto dopo un incidente precedente a quello di Pigliapoco”.