In una diretta Facebook da Pordenone, i riflettori si sono accesi sulla Procura della Repubblica, dove il giornalista Grazioli è stato convocato per fornire sommarie informazioni riguardo alla querela presentata da Pino, vittima di minacce su social media da parte di un individuo che operava con un profilo falso. Accompagnato dal suo legale, Massimo Viscusi, Grazioli ha affrontato due ore di interrogatorio prima di tornare a casa.
Il caso, che ha messo in luce l’importanza della lotta contro il cyberbullismo, ha origine dalla determinazione di Pino nel perseguire chiunque diffami o minacci altri individui attraverso i social media. Nonostante l’aggressore utilizzasse un nome falso, Pino è stato in grado di identificarlo e presentare una denuncia alle autorità competenti.
Durante l’interrogatorio, Grazioli ha fornito dettagli cruciali che hanno aiutato le autorità a comprendere meglio la situazione e ad avanzare nelle indagini. La collaborazione del giornalista e del suo legale ha dimostrato l’importanza del giornalismo investigativo nel combattere il crimine online e nel proteggere le vittime di cyberbullismo.
Pino, con fermezza, ha ribadito la sua convinzione che chiunque denigri o minacci altre persone sui social media debba essere chiamato a rispondere delle proprie azioni
Con l’interrogatorio concluso, Grazioli può ora tornare a casa, mentre le autorità proseguiranno con le indagini per perseguire l’individuo responsabile delle minacce.
A cura di Angelita Ciccone