Un episodio di inaudita crudeltà ha sconvolto la Sardegna e il web intero. Un gruppo di minorenni si è macchiato di un crimine vile e disumano: tra risate generali, un membro del gruppo è stato immortalato con un gattino tra le mani, per poi lanciarlo giù da un ponte, facendogli fare un volo di decine di metri. Le immagini del terribile gesto sono state poi postate sui social, come un trofeo da esibire.
“Una crudeltà che atterrisce quella che emerge dal video, un micio lanciato nel vuoto cosa ha di divertente? Le risate e gli incitamenti del gruppo sanno di menti disturbate. La violenza indigna in ogni sua forma, ma quando le vittime sono i fragili e gli animali perlopiù indifesi, è ancora più amara e non va tollerata. Pene severe per i responsabili della morte del gattino affinché venga recuperata la consapevolezza del rispetto e del vivere civile”, ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra.
Questo episodio ha scatenato l’indignazione non solo degli animalisti, ma anche dell’opinione pubblica generale, che ha espresso il proprio sdegno per l’atrocità commessa.
Episodi simili purtroppo non sono isolati. L’anno scorso in Campania, un gattino di nome Leone è stato scuoiato vivo a Nocera, mentre un altro è stato preso a calci da giovanissimi a Eboli, fino a farlo roteare in aria, e un altro ancora è stato lanciato da un dirupo a Montefusco, nell’avellinese. Nonostante l’identificazione dell’autore di quest’ultimo gesto, non ci sono state conseguenze penali.
La diffusione di queste immagini sul web e sui social media non solo amplifica l’orrore del gesto, ma evidenzia un problema sociale più ampio, che riguarda la mancanza di empatia e il degrado morale di una parte della gioventù. È fondamentale che la giustizia intervenga con pene severe per i responsabili, al fine di ristabilire i valori fondamentali del rispetto e della convivenza civile.