Nel 2020, il cantautore napoletano Cosimo Merolla, conosciuto come Cosimo “Livello Alto”, si è trovato coinvolto in una complessa vicenda giudiziaria con l’accusa di minaccia aggravata nei confronti di Francesco Emilio Borrelli, ex consigliere regionale della Campania e noto attivista contro la criminalità organizzata. Tutto è iniziato con un video pubblicato da Merolla sui suoi profili social, nel quale, brandendo un’arma di scena e con tono volutamente teatrale, pronunciava frasi come “dobbiamo andare da Borrelli”. Tale video, estratto dal film indipendente *Lotto Zero* dove Merolla recita, è stato interpretato come una minaccia dalle autorità, che hanno quindi deciso di procedere d’ufficio con una denuncia contro l’artista. Tuttavia, il video, come è emerso nel corso del processo, era parte di una scena satirica che mirava a ridicolizzare la cultura della violenza, prendendo le distanze dalle rappresentazioni che esaltano le figure della malavita. L’avvocato di Merolla, Antonio Zobel, ha giocato un ruolo chiave nel chiarire la situazione, dimostrando non solo la natura parodistica del video, ma anche il rapporto di collaborazione che lega il suo assistito a Borrelli. Quest’ultimo, infatti, non solo non aveva sporto denunciato, ma non si era costituito parte civile nel procedimento e ha successivamente confermato di non sentirsi in alcun modo minacciato, sottolineando invece il rapporto professionale e di reciproco rispetto con Merolla. Lo stesso Borrelli ha più volte collaborato con il cantautore su questioni sociali, realizzando video di denuncia contro la criminalità organizzata e le condizioni di degrado di Napoli. Nel video incriminato, Merolla appare mentre impugna una pistola di plastica, vendita in motorino e afferma “ci dobbiamo fare a Borrelli”, una frase apparentemente minacciosa, ma in realtà caricaturale. L’avvocato Zobel ha portato all’attenzione della corte come, nel contesto del film, il video si inseriva in un’esposizione ironica di comportamenti criminali, ribaltando i luoghi comuni legati alla figura del “boss di quartiere” con un intento satirico. L’avvocato ha inoltre sottolineato che il film *Lotto Zero*, presentato con il sostegno dello stesso Borrelli, è una risposta satirica alla rappresentazione spesso romanzata della criminalità, tipica di alcune serie popolari. La scena controversa, lungi dall’essere una minaccia, rientrava nella parodia di quei cliché, ei commenti divertiti e le risate che accompagnano il video confermano l’burlesca della scena.
La difesa ha presentato varie prove e testimonianze che confermano la buona fede di Merolla: è stato confermato che Merolla e Borrelli sono coinvolti in vari progetti sul territorio, realizzando video di denuncia giornalistica su temi di rilevanza sociale.