La scorsa sera, a Licola, si è svolta una manifestazione contro l’utilizzo degli animali nei circhi, organizzata dall’attivista animalista Enrico Rizzi. All’evento hanno partecipato il deputato Francesco Emilio Borrelli, Roberta Gaeta, consigliera regionale di Europa Verde, e Francesca Rusciano, garante degli animali per la città di Napoli. La protesta si è tenuta davanti a un circo recentemente al centro di un episodio di presunta violenza contro i leoni durante una loro esibizione.
Secondo quanto riportato, un leone maschio avrebbe tentato un attacco contro un altro esemplare durante lo spettacolo. In risposta, il domatore avrebbe reagito frustando ripetutamente l’animale e lanciandogli contro pesanti sgabelli di metallo. La scena ha scatenato il panico tra gli spettatori, molti dei quali sono fuggiti quando il leone, nel tentativo di fuga, si è scagliato contro le recinzioni della gabbia.
La manifestazione ha attirato numerosi partecipanti, determinati a chiedere l’attuazione immediata della legge approvata nel 2022, che prevede la progressiva dismissione degli animali esotici dai circhi, ma che, a causa di proroghe, non è ancora operativa. Durante la protesta non sono mancati momenti di tensione: il personale del circo avrebbe tentato di allontanare i manifestanti con atteggiamenti provocatori e aggressivi, rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine per ristabilire la calma.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli e la consigliera regionale Roberta Gaeta hanno duramente condannato l’accaduto, dichiarando:
“Sono persone violente, tanto con gli animali quanto con gli esseri umani. Questa barbarie non può più essere tollerata. Il Parlamento deve intervenire per far rispettare la legge già approvata. È vergognoso che continuiamo a rimandare, mentre gli animali continuano a soffrire. Se vogliamo costruire una società migliore, dobbiamo insegnare alle future generazioni che divertirsi guardando la sofferenza degli animali è profondamente sbagliato”.
La manifestazione è stata vista come un momento importante per mantenere alta l’attenzione sul tema, denunciando una pratica che, secondo gli attivisti, non trova più posto in una società civile.