Alessia Pifferi, la 38enne condannata all’ergastolo per la morte della figlia Diana, ha ricevuto una proposta di matrimonio durante la sua permanenza in carcere. Lo scorso agosto, una lettera inviata da un uomo ha raggiunto la donna, contenendo una dichiarazione d’amore e la proposta di convolare a nozze.
Secondo Alessia Pontenani, avvocata della Pifferi, l’autore della lettera sarebbe un presunto stalker che avrebbe utilizzato un’identità falsa. La Procura di Roma ha avviato un’indagine per identificarlo e accertare se abbia agito con intenzioni manipolatorie o se abbia precedenti simili nei confronti di altre persone.
Nella missiva, l’uomo avrebbe espresso parole di approvazione nei confronti della Pifferi, suscitando preoccupazione tra i legali della donna, che ritengono questo episodio rappresentativo della sua vulnerabilità emotiva. Alessia, infatti, avrebbe risposto accettando la proposta e sperando in un futuro fuori dal carcere.
L’episodio è emerso in concomitanza con il processo d’appello, fissato per il 29 gennaio presso la Corte d’Assise di Milano, dove la difesa punterà a richiedere una nuova perizia psichiatrica per rivedere la condanna in primo grado. La sentenza precedente ha stabilito che la Pifferi fosse pienamente capace di intendere e di volere al momento della morte della figlia, lasciata sola in casa per giorni.