Scoperto in una strada di Grosseto il cadavere di una donna di 40 anni.
Aveva il cranio fracassato.
A notare il corpo un corriere che faceva le consegne nella zona di via Leopardi. Il cadavere era sotto un palazzo nei pressi della ferrovia. Dalla polizia non viene esclusa nessuna ipotesi, dall’omicidio all’incidente.
La donna potrebbe essere precipitata da una finestra del caseggiato ma non è detto che sia andata così. La vittima è Stefania Lala, 40 anni, madre di due bambini piccoli. Lavorava in un supermercato, da qualche tempo era separata dal marito.
Stamani, si apprende sul posto da abitanti della zona di via Leopardi, la donna aveva accompagnato i figli a scuola e, per chi ha avuto modo di salutarla e scambiare qualche parola, sembrava tranquilla, non lasciava trasparire disagi. La 40enne stamani non era al lavoro.
La sua abitazione è su un altro lato degli edifici rispetto a dove è stato trovato il corpo. Secondo i rilievi della polizia, il cadavere è a circa quattro metri dal muro del palazzo dal quale, per un’ipotesi, sarebbe caduta da un terrazzino condominiale, di uso comune.
Ma questa distanza dallo stabile attiva perfino il dubbio che, invece, qualcuno l’abbia potuta colpire in strada, una via che rimane defilata, fuori dalla vista dei passanti. Sul posto è andato per il sopralluogo il magistrato di turno della procura di Grosseto, Carmine Nuzzo.
Secondo quanto si apprende ancora, sarà disposta l’autopsia per capire se la donna ha solo i traumi, mortali, quelli visibili alla testa e di per sé già compatibili con una caduta, o anche lesioni di altro tipo, aspetti che potrebbero far emergere l’uso di uno strumento per colpirla nell’ipotesi di un’aggressione, opzione che gli investigatori stanno prendendo in considerazione con le altre. Dopo i rilievi la salma è stata portata all’obitorio
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