È stato recuperato il corpo che si presume sia di Saman Abbas, la 18enne pakistana uccisa a maggio del 2021 a Novellara, nel Reggiano, per aver rifiutato un matrimonio combinato.
La salma, all’interno di un capannone abbandonato, a poche centinaia di metri dalla casa dove viveva la famiglia di Saman Abbas, era interrata a circa tre metri sotto uno strato di detriti e macerie. Per l’omicidio sono già a processo cinque parenti: i due genitori, uno zio e due cugini, con udienza fissata a febbraio.
Il padre della giovane, Shabbar Abbas, di recente è stato arrestato in Pakistan mentre la madre Nazia Shaheen è latitante. Lo zio Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq sono in carcere in Italia.
Un nuovo fascicolo d’indagine, allo stato a carico di ignoti, è stato aperto dalla Procura di Reggio Emilia sul caso. Il nuovo fascicolo potrebbe servire per approfondire eventuali ulteriori complicità, anche sulla base di quello che emergerà dalle operazioni nel casolare diroccato dove è stato trovato un cadavere in un luogo indicato dallo zio di Saman, Danish Hasnain. Durante gli scavi sono stati recuperati anche alcuni oggetti che saranno analizzati dal Ris: un mozzicone di sigaretta, pezzi di tessuto e due bottiglie.
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