Dal 7 giugno, Napoli è soggetta a un’ordinanza sindacale che vieta l’utilizzo di cavalli per la trazione delle carrozze e per le manifestazioni ludiche durante ondate di calore particolarmente intense. Questa misura è stata introdotta per tutelare la salute degli animali, evitando il loro sovraffaticamento nei giorni di caldo estremo.
Tuttavia, nonostante il divieto, alcune carrozze trainate da cavalli sono state avvistate circolare nelle ore di punta, soprattutto lungo il lungomare, con a bordo turisti ignari della normativa in vigore. La situazione ha suscitato preoccupazione tra i cittadini e le associazioni animaliste, che temono per il benessere degli animali.
Il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, ha lanciato un appello affinché l’ordinanza venga rispettata rigorosamente. “Chiediamo che l’ordinanza venga rispettata e che si vigili soprattutto nei prossimi giorni, dove sono previste temperature record che potrebbero portare al sovraffaticamento degli animali e anche al collasso. Ricordiamo la tragedia che avvenne alla Reggia di Caserta, dove il cavallo Found Goal trovò la morte. Basta allo sfruttamento dei cavalli da parte dei vetturini incoscienti ed avidi, noi vorremmo che questa pratica fosse abolita per sempre e non solo nei periodi caldi”, ha dichiarato Borrelli.
La sua dichiarazione fa eco alle preoccupazioni crescenti per il benessere degli animali utilizzati nel turismo. Gli attivisti sostengono che, oltre a monitorare attentamente l’applicazione dell’ordinanza, si dovrebbe considerare l’abolizione definitiva dell’uso dei cavalli per trainare carrozze nelle aree urbane, indipendentemente dalla stagione. Secondo loro, il benessere degli animali non dovrebbe essere sacrificato per il divertimento dei turisti.
Il Comune di Napoli è ora chiamato a intensificare i controlli e a garantire che le misure di protezione degli animali vengano applicate in maniera efficace. In caso contrario, le violazioni rischiano di vanificare gli sforzi per proteggere i cavalli dalle conseguenze del caldo estremo e di perpetuare una pratica che molti ritengono anacronistica e crudele.