È tornato libero il 23enne di origine moldava che lo scorso 26 ottobre ha ucciso con un colpo di fucile una giovane di 28anni.
L’uomo, scarcerato per mancanza di esigenze cautelari, il 26 ottobre scorso ha ucciso a Riardo, nel Casertano, l’amica 28enne Francesca Compagnone con un colpo di fucile esploso per errore, secondo quanto emerso dalle prime indagini dei carabinieri.
La tragedia è avvenuta nella villa della 28enne, in camera da letto.
Il moldavo – che resta indagato – è tornato libero su ordine del gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha convalidato il fermo disposto dalla Procura ma non ha emesso ordinanza cautelare.
Al momento, dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Capua, è emerso che i due erano amici, e in ogni caso non ci sarebbero mai stati problemi, nulla dunque che facesse pensare a liti pregresse o ad una situazione di contrasto.
L’ipotesi prevalente resta quella del tragico errore, di una fatalità forse connessa ad un gioco.
A causa di un trasloco in atto, in una camera da letto si trovavano tre fucili legalmente detenuti dal padre della vittima. Il moldavo avrebbe imbracciato il fucile per gioco puntandolo verso la ragazza così sarebbe partito un colpo.
Domani si terrà l’autopsia sul corpo della 28enne, e partiranno inoltre le perizie balistiche da parte dei tecnici nominati dalla Procura sammaritana; è stato poi affidato l’incarico anche ad un perito informatico col compito di analizzare il flusso di dati (chat WhatsApp e telefonate) intercorrenti tra i due ragazzi.
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