La data e il modo di festeggiare il Capodanno sono cambiati nel corso della storia, a seconda delle culture, delle religioni e dei calendari. Il Capodanno, inteso come primo giorno dell’anno, nasce nel lontanissimo 46 a.C. per mano del dittatore della Repubblica romana Giulio Cesare, il quale promulgò il calendario giuliano, basato sul ciclo delle stagioni. In epoca romana questo giorno era dedicato ai festeggiamenti in onore del padre degli dei, Giano, da cui deriva il nome del mese di gennaio. Giano era il dio degli inizi, delle porte e dei passaggi, e aveva due volti, uno rivolto al passato e uno al futuro. I romani offrivano sacrifici a Giano, si scambiavano auguri e doni, e si adornavano di rami di alloro e di fiori. Con la diffusione del cristianesimo, la festa di Capodanno subì diverse modifiche. La situazione si uniformò solo nel 1582, quando papa Gregorio XIII introdusse il calendario gregoriano, che correggeva le imprecisioni del calendario giuliano e stabiliva il 1° gennaio come primo giorno dell’anno. Il Capodanno cinese, o Capodanno lunare, si festeggia in diversi paesi dell’estremo oriente in corrispondenza del novilunio che cade tra il 21 gennaio e il 20 febbraio. Questa festa è caratterizzata da sfilate con l’immancabile dragone rosso, danze, fuochi d’artificio e offerte agli antenati. In tutto il mondo il Capodanno è visto come un momento di passaggio, di chiusura di un ciclo e di apertura di uno nuovo, di bilancio del passato e di progetto per il futuro.