Cesa (Caserta) – Un’intera comunità è sconvolta dalla tragica morte di Davide Carbisiero, 19 anni, ucciso all’alba di domenica 13 aprile, Domenica delle Palme, all’interno di una sala slot del paese. A colpirlo mortalmente, con un colpo di pistola alla giugulare, sarebbe stato un ragazzo di 17 anni, già fermato su disposizione della Procura per i minorenni di Napoli.
In queste ore di dolore e incredulità, la madre di Davide ha deciso di rompere il silenzio e affidare il suo grido di giustizia a Pino Grazioli, attivista e giornalista social, e al deputato Francesco Emilio Borrelli dell’Alleanza Verdi Sinistra, da tempo impegnato sul territorio campano contro la violenza giovanile e il degrado.
“Mi hanno portato via mio figlio come fosse nulla. Voglio verità, voglio giustizia. Nessuno mi ridarà Davide, ma chi ha premuto quel grilletto deve pagare. Mio figlio non è morto per sbaglio: è stato ucciso come in un’esecuzione”, avrebbe detto la madre, in lacrime, ai microfoni di Grazioli durante una visita nella casa della famiglia a Succivo.
Borrelli ha commentato l’accaduto con parole dure: “Siamo davanti all’ennesimo dramma che vede protagonisti ragazzi giovanissimi e armi da fuoco. La facilità con cui si toglie la vita è disarmante. Serve un intervento urgente, soprattutto sulla prevenzione e sull’educazione alla legalità”.
Il dolore della famiglia si unisce allo sgomento dell’intera comunità. A Succivo e Cesa sono tanti i giovani che conoscevano Davide e che ora chiedono silenziosamente giustizia, mentre le indagini proseguono per far piena luce su un delitto che ha lasciato un vuoto troppo grande.