Davanti alla Corte d’Assise di Milano nel processo in cui è imputata per l’omicidio volontario pluriaggravato della figlia Diana di 18 mesi, Alessia Pifferi ha dichiarato: “Mi manca mia figlia. Ero orgogliosa di lei, non è mai stata un peso per me.” Ha ammesso di aver lasciato Diana da sola in casa, ma solo poche volte. Solitamente la lasciava con il biberon di latte e due bottigliette di acqua e una di the, e quando tornava, la trovava tranquilla nel lettino, la lavava, cambiava e le dava da mangiare.
Alessia Pifferi ha spiegato di averla già lasciata sola altre volte prima di quella tragica occasione. Quando tornava, di solito, la trovava tranquilla che giocava con i suoi giochi nel lettino, la lavava, cambiava e le dava la pappa. Ha ammesso di aver avuto una relazione “tira e molla” con il suo compagno, andando spesso in provincia di Bergamo.
La donna ha detto di aver accudito Diana come una madre normale, dando da mangiare, lavando e cambiando la bimba. Ha menzionato di aver inventato una festa del battesimo solo per fare un’uscita in limousine con il suo ex compagno.
Alessia Pifferi ha dichiarato di essersi preoccupata per la figlia ma aveva paura delle reazioni aggressive del suo compagno. Ha spiegato che lui considerava Diana un intralcio e l’ha usata. Ha ammesso di aver inviato foto della figlia a degli uomini ma ha specificato che non lo faceva per motivi di vendita ma perché voleva bene a quegli uomini.
La donna ha confermato di aver usato il computer per controllare il suo ex compagno, poiché non si era mai disattivato dal sito d’incontri. Ha spiegato di aver trovato una boccetta di En in casa, appartenente a un altro uomo conosciuto su un sito d’incontri che prendeva le gocce per dormire.
Poi ha raccontato il momento del ritrovamento del corpo di Diana nel luglio del 2022, e ha affermato di essere pentita, aggiungendo che non aveva mai intenzione di farle del male e che ora ha capito che i bambini non si abbandonano.