Seul, i primi festeggiamenti di Halloween senza restrizioni anti-Covid all’aperto si sono trasformati in una strage di giovani: nella calca creatasi a Itaewon, il quartiere dei locali e della vita notturna nella capitale sudcoreana, sono rimaste uccise 151 persone di cui 19 di nazionalità straniera e in particolare da Iran, Uzbekistan, Cina e Norvegia.
Fra le vittime ci sono 97 ragazze e 54 ragazzi, per la maggior parte sotto i 30 anni. I feriti, secondo quanto ha riferito il capo dei vigili del fuoco, sono 82 dei quali 19 in gravi condizioni. Si tratta di una delle stragi peggiori dell’ultimo decennio in queste circostanze. Al momento, affermano le autorità, sono 355 le denunce di persone scomparse.
Ancora non è stata diffusa una versione ufficiale sulle cause dell’accaduto nella zona dove si erano radunate 100 mila persone per le celebrazioni: alcuni media locali, come l’emittente all news Ytn, sostengono che il caos è scoppiato dopo che tra i giovani si è sparsa la voce della presenza di un personaggio famoso in un bar del quartiere. Le prime notizie da fonti ufficiali parlavano di dozzine di persone andate in arresto cardiaco, probabilmente schiacciate dalla folla e oltre 140 ambulanze sul posto.
La polizia ha detto che decine di persone sono state sottoposte a rianimazione cardiopolmonare per le strade di Itaewon, mentre molte altre sono state portate negli ospedali vicini. “Le persone erano a strati una sopra le altre come fosse una tomba. Alcuni perdevano gradualmente conoscenza mentre altri sembravano già morti”, ha raccontato un testimone all’agenzia sudcoreana Yonhap.
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