Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un severo avvertimento al gruppo militante Hamas, esortandoli a liberare immediatamente tutti gli ostaggi israeliani e a restituire i corpi delle vittime. In caso contrario, ha minacciato “gravi conseguenze”. Questo ultimatum segue incontri con otto ostaggi israeliani liberati, tenutisi nello Studio Ovale.
Trump ha sottolineato che i membri di Hamas “non saranno al sicuro” se non rispetteranno queste richieste e ha consigliato ai leader del gruppo di lasciare Gaza. Ha inoltre ribadito il sostegno degli Stati Uniti a Israele nelle sue azioni contro Hamas.
In un’iniziativa senza precedenti, l’amministrazione Trump ha avviato negoziati diretti con Hamas per discutere la liberazione degli ostaggi, inclusi cittadini americani. Questa mossa rappresenta un cambiamento significativo nella politica estera degli Stati Uniti, poiché precedenti amministrazioni avevano evitato contatti diretti con il gruppo, considerato un’organizzazione terroristica dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.
Parallelamente, Trump ha proposto una controversa visione per trasformare Gaza in una località turistica di lusso, suggerendo il trasferimento di due milioni di palestinesi nei paesi arabi vicini. Tuttavia, questo piano ha incontrato una forte opposizione da parte di queste nazioni.
La situazione rimane tesa, con la comunità internazionale che osserva attentamente gli sviluppi e le possibili ripercussioni di questo ultimatum.