Era stato condannato in via definitiva a dieci anni per concussione e violenza sessuale per avere abusato di alcune studentesse e ora dovrà risarcire la scuola.
I fatti risalgono ad una quindicina di anni fa e le vittime frequentavano l’allora istituto magistrale, ora Liceo Eleonora d’Arborea, di Cagliari.
Il docente nel frattempo ha scontato la pena ma ora la Corte dei conti ha deciso che l’ex insegnante di matematica dovrà risarcire l’ufficio scolastico provinciale con 100mila euro per danno d’immagine. I genitori delle allora studentesse non ci stanno. E monta la polemica.
“Viene risarcita la scuola che per anni non ha protetto le alunne: è vergognoso”, lo sfogo, raccolto dai quotidiani L’Unione sarda e Il Messaggero, del padre di una delle ragazze (non parte lesa) che frequentavano la scuola nel periodo in cui il docente era ancora in cattedra.
La denuncia era partita nel 2013, ma poi, con la ricostruzione dei fatti, si era arrivati a episodi che partivano dalla metà del decennio precedente. Le studentesse non si erano costituite parte civile nel processo: per loro nessuna provvsionale e nessun risarcimento.
“Ora vedo che chi non ha fatto nulla, la scuola, viene pure risarcito – contesta il genitore – Anche se ha abbandonato le sue ragazze”.
A suo dire la scuola avrebbe potuto fare qualcosa molto prima.
“Era il 2013 – racconta il papà – Mi accorsi che non c’erano interrogazioni, né verifiche. Ma arrivavano i voti. Era tutto molto strano. A dicembre di quell’anno andai a parlare col dirigente. Non successe nulla”.
Poi la denuncia delle ragazze:
“Solo allora – ricostruisce – la scuola decise di muoversi”. La vicenda penale si era chiusa in via definitiva nel 2018, con il verdetto della Cassazione, ma è di questi giorni la decisione della Corte dei conti: il docente dovrà risarcire l’Ufficio scolastico provinciale con 100 mila euro.
“Somma da considerarsi assolutamente adeguata e proporzionata – si legge nel dispositivo – considerato che l’insegnante rivestiva, quale docente di liceo, un ruolo della massima delicatezza e rilevanza in ragione della sua funzione di educatore, che la condotta illecita è stata contraddistinta da azioni gravissime e reiterate nel tempo, e che l’impatto mediatico negativo a livello nazionale è stato davvero notevole e continuativo”.
Secondo le accuse che hanno portato alla condanna passata in giudicato, l’insegnante dal 2006 aveva abusato delle ragazzine negli incontri pomeridiani destinati allo “sportello didattico”, per poi elargire bei voti. Ora scatteranno le procedure dell’erario per la riscossione del denaro.
Poi si capirà se quella somma potrà essere utilizzata per iniziative a sfondo sociale, magari per una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
Fonte Ansa Sardegna.
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