Rissa aggravata, lesioni personali, minacce gravi e danneggiamento in concorso è il bilancio di una maxi rissa avvenuta a Biancavilla, in provincia di Catania. Il motivo è un fidanzamento sgradito ad alcuni parenti di lei.
Il caos è scoppiato nella centralissima piazza Roma dopo che due giovani fidanzati, una 18enne di origini albanesi e un 21enne di origini marocchine, si sono imbattuti in un lontano “zio” della ragazza e la rispettiva consorte, a loro volta accompagnati da una coppia di amici. Da qualche mese la relazione sentimentale dei due ragazzi sarebbe stata apertamente osteggiata da alcuni parenti della giovane e così, da quell’incontro fortuito avvenuto mentre i due stavano andando a cena (insieme alla sorella della 18enne), è scoccata la scintilla che ha dato fuoco alle polveri.
Secondo quanto ricostruito, i due giovani sarebbero stati insultati dai parenti della ragazza. Quest’ultima nel tentativo di placare gli animi, si sarebbe avvicinata al gruppo chiedendo di smetterla. Per tutta risposta però sarebbe stata malmenata, con tirate di capelli e schiaffi da parte della donna. Stessa sorte per il giovane marocchino, che tuttavia dopo essere stato preso a ceffoni dallo zio, per cercare di difendersi, avrebbe raccolto in strada un dissuasore in ghisa, iniziando a brandeggiarlo in direzione dell’uomo, senza comunque colpirlo. Durante la colluttazione sarebbero poi spuntati dal nulla, per dare manforte, altri familiari dello zio e della moglie, tra cui un 32enne, che in atteggiamento minatorio avrebbe estratto dalla tasca un coltello e un 37enne, che invece avrebbe iniziato a lanciare verso la giovane coppia delle bottiglie di birra.
Insomma, si è scatenata una rissa senza esclusione di colpi. Tant’è che poco dopo sul posto sarebbero accorsi anche altri parenti della ragazza, un 67enne, padre della zia acquisita e suo figlio 23 enne che si sarebbero gettati nella rissa in atto “distribuendo” calci e pugni. I malcapitati sono comunque fortunatamente riusciti a fuggire dall’aggressione. Le due sorelle si sarebbero rifugiate presso la loro abitazione, mentre il fidanzatino ha fatto perdere le sue tracce sparendo nel nulla. Alcuni aggressori, pensando di scovare il giovane marocchino, si sarebbero comunque recati presso l’appartamento delle ragazze in via Vittorio Emanuele, irrompendo in casa dopo aver danneggiato la porta d’ingresso.
Qui la loro furia si sarebbe sfogata sia sul il padre della ragazza, violentemente spintonato, sia sul mobilio e le suppellettili, danneggiati e messi a soqquadro. Le vittime sarebbero comunque riuscite a ricacciare in strada i tre aggressori, che non paghi delle loro gesta, si sarebbero nuovamente posti alla ricerca del fidanzato marocchino. Tuttavia il pericolo non sarebbe stato ancora scampato, poiché nel frattempo anche lo zio e la moglie sarebbero sopraggiunti presso l’alloggio di via Vittorio Emanuele, aggredendo questa volta con calci, pugni e schiaffi non solo la giovane albanese, ma anche la madre.
Insomma, anche i due genitori della ragazza sarebbero stati aggrediti dai loro parenti. Il tutto per un fidanzamento che evidentemente a qualche familiare non andava giù. A mettere fine al tafferuglio sono stati i carabinieri. Il bilancio medico della rissa all’uscita del pronto soccorso dell’ospedale di Biancavilla ha fatto registrare, per le vittime, lesioni guaribili tra i 4 e gli 8 giorni, mentre gli zii che hanno scatenato la zuffa hanno riportato ferito con prognosi di 8 giorni. I militari dell’Arma sono riusciti sia a ricostruire le fasi della rissa (anche attraverso la visione delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza), sia ad identificare i partecipanti alla violenta e prolungata lite. Per i fatti sono state denunciate 10 persone.
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